Drosere picciolate


Le Drosere picciolate o petiolaris complex sono piante tanto affascinanti quanto difficili da coltivare, sono originarie della fascia litorale dell'Australia del Nord (zona gialla nella foto sotto) e di qualche zona meridionale della Nuova Guinea.


Crescono e vegetano su terreni sabbiosi ed argillosi, la caratteristica di questa specie a forma di rosetta sono i lunghi piccioli che terminano con un una lamina fogliare dove troviamo le gocce di colla che la pianta utilizza per catturare le sue prede.
Lo lunghezza dello stelo floreale può variare da pochi centimetri fino a raggiungere lunghezze approssimative di 50 cm., all'estremità del quale si forma un'inflorescenza con un numero di fiori che può raggiungere anche le 60 - 70 unità.
I fiori che hanno un diametro massimo di 2 cm. circa, sfoggiano colori che variano dal bianco al rosa.


Alle Drosere picciolate appartengono 14 specie fino ad ora conosciute.
Vediamole in dettaglio:

1° gruppo

Drosera brevicornis Drosera broomensis
Drosera darwinensis Drosera derbyensis
Drosera fulva Drosera lanata
Drosera ordensis

Sono carnivore perenni, non sono auto-fertili, per cui se si vuole ottenere dei semi bisogna possedere polline di altri cloni.
Durante il riposo invernale formano delle rosette compatte ricoperte da una fitta peluria, in questo periodo gradiscono ambienti umidi.

  Drosera fulva  


2° gruppo

Drosera caduca Drosera falconieri
Drosera kenneallyi

Sono carnivore perenni, non sono auto-fertili, per cui se si vuole ottenere dei semi bisogna possedere polline di altri cloni.
Durante il riposo invernale formano una sorta di bulbo, in questo periodo gradiscono ambienti relativamente secchi.

3° gruppo

Drosera petiolaris Drosera dilatato

Sono carnivore perenni, non sono auto-fertili, per cui se si vuole ottenere dei semi bisogna possedere polline di altri cloni.
Durante il riposo invernale il loro comportamento è una via di mezzo tra il 1° e 2° gruppo.

4° gruppo

Drosera paradoxa

E' una carnivora perenne, non è auto-fertili, per cui se si vuole ottenere dei semi bisogna possedere polline di altri cloni.
Durante il riposo invernale cresce lentamente continuando comunque a vegetare.
La Drosera paradoxa possiede una caratteristica molto singolare e curiosa: " si muove sul terreno".
Quando le sue radici tendono con il passare del tempo a seccare, la pianta produce delle nuove radici che spostano letteralmente la pianta, facendola scivolare lungo il terreno; sono spostamenti sensibili, anche alcuni centimetri all'anno.

5° gruppo

Drosera banksii

E' l'unica specie annuale, e pur essendo auto-fertile, non è autoimpollinante, necessita quindi di una impollinazione naturale o manuale.


Le zone tropicali in cui crescono queste carnivore, sono caratterizzate dall'alternanza di stagioni calde-umide e di stagioni calde-secche.
Questa tipo di clima implica per queste specie di piante una modalità di vegetazione completamente diversa da quelle che solitamente coltiviamo nelle nostre regioni e per questo motivo risulta complicata la loro coltivazione, proprio perchè risulta difficile ricreare il loro habitat naturale.
Per coltivarle al meglio, è necessario conoscere molto bene il loro ciclo di vita annuale ed imparare a dar loro le necessarie ed appropriate cure che si differenziano a secondo delle quattro stagioni di un anno.
Vediamo quindi in dettaglio le quattro fasi che formano il ciclo di vita annuale di queste particolari Drosere.

Estate
In questo periodo le Drosere picciolate sono in piena fase di sviluppo.
Durante questo arco di tempo, (tarda primavera a fine estate), dobbiamo garantire loro molto caldo (gradiscono temperature anche superiori ai 40°-45°) e sopratutto un tasso di umidità molto elevato.
Vanno collocate all'esterno in una posizione luminosa in modo da ricevere i raggi diretti del sole durante la mattina.
Per ottenere un'elevata temperatura abbinata ad un sufficiente tasso di umidità si possono eventualmente sistemare all'interno di una teca o in un terrario parzialmente aperti per garantire un corretto riciclo dell'aria.
Per tutto il tempo di vegetazione, va tassativamente mantenuto il sottovaso ricolmo di acqua, sporadicamente è possibile anche annaffiare dall'alto per aumentare l'ossigenazione del composto.
E' questa forse la fase più semplice anche per un neofita, come abbiamo visto basta garantire alla pianta temperatura, umidità ed acqua.

Autunno
Con l'arrivo delle prime giornate autunnali, le picciolate riducono sensibilmente la loro crescita producendo piccole foglie.
L'attento ed esperto coltivatore, riconosce senza ombra di dubbi questo stadio vegetativo che prelude l'imminente riposo della pianta.
Il sottovaso dovrà essere tolto così come saranno sospese le annaffiature dall'alto, verificando solamente che il substrato sia comunque sempre umido.

Inverno
Con l'arrivo dell'inverno e la conseguente diminuzione delle temperatura (specialmente quella notturna), inizia il periodo durante il quale le picciolate danno chiari segni di voler entrare in riposo.
Le piante vanno riportate in casa ed alloggiate in terrari dove la temperatura dovrà mantenersi tra i 10° ed i 15°, garantendo una buona illuminazione per almeno 12-13 ore giornaliere.
Le annaffiatura diventeranno sempre più rade fino a sospenderle completamente verso la fine di dicembre, il substrato andrà mantenuto praticamente asciutto con qualche sporadica annaffiatura (ogni 20-25 giorni) riprendendole con l'arrivo della primavera, il periodo più delicato:il risveglio.

Primavera
Con l'arrivo della primavera la pianta inizia a dare i primi segnali di risveglio, potrà essere quindi riportata all'esterno abituandola poco alla volta a ricevere i primi raggi di sole.
Anche le annaffiature dovranno iniziare ad essere sempre più frequenti e graduali come intensità fino all'inizio del nuovo periodo vegetativo, quando il ciclo vitale della pianta ricomincia.

COLTIVAZIONE

In linea di massima, può essere utilizzato un substrato composta dal 50% di torba acida di sfagno, 30% di sabbia silice a grana non molto fine e 20% di perlite.
Queste percentuali possono però variare a seconda delle specie.
Non necessitano di vasi molto profondi (10-15 cm.)

RIPRODUZIONE

Vi sono diversi modi per riprodurre e moltiplicare queste specie di Drosere.

Seme
La semina deve avvenire verso la fine dell'inverno, in ambienti caldi e molto umidi.

Divisione
Ai lati della rosetta, si formano spesso nuove plantule che possono essere divisi e ripiantate in nuovi vasi.

Talea
Dopo aver prelevato un picciolo recidendolo il più possibile vicino alla sua attaccatura, lo si può adagiare su di un letto di torba e sfagno oppure immergerlo in acqua ad osmosi o distillata.
In entrambi i casi, il tutto va tenuto in un luogo caldo, umido e sopratutto molto luminoso.